Parco di Fraforeano
  • Home
  • Eventi
  • La villa
  • Il Parco
  • Hemingway
  • Matrimoni
  • Le Ricette
  • Contatti
  • Archivio
Immagine
La Villa

La settecentesca Villa de Kechler de Asarta si trova all'interno dei 3 ettari del Parco di Fraforeano e costeggia in parte l’argine del Tagliamento. Le origini di Villa Kechler de Asarta vanno di pari passo con la storia del Feudo di Fraforeano che, in base a documenti risalenti al 1275, era stato concesso dal patriarca di Aquileia ai Conti di Varmo. 
Attualmente la villa e il parco sono di proprietà della famiglia Kechler che li hanno ricevuti in eredità dai de Asarta, ramo di una illustre famiglia spagnola trasferitosi in Italia intorno al 1700, che li aveva comperati nel 1883. Il complesso architettonico, con la casa dominicale affiancata da barchesse, originariamente destinate ad uso agricolo, deve il suo aspetto attuale a trasformazioni avvenute nella seconda metà dell’800 per volere di Vittorio de Asarta, che introdusse nella gestione della tenuta agricola una radicale modernizzazione (primo impiego mondiale dell’aratura elettrica).

THE VILLA

The origins of Fraforeano go back to 1275, keeping up with the history of Aquileia’s patriarch. In 1883 the property passed to Vittorio de Asarta,  great-grandfather of the present owners, who transformed the whole estate in the present arrangement and improved the management of the holding introducing, first in the world, the electric ploughing.   


La Cappella cimiteriale de Asarta.

La Cappella cimiteriale è di proprietà della famiglia de Asarta, di stile neogotico fu progettata dall’architetto udinese Raimondo D’Aronco, con cancellate esterne dell’arch. Pietro Zanini (1911). Iniziata 1901, per un certo periodo rimase incompleta, finché nel 1924 fu portata a termine. Il primo ad esservi tumulato fu Vittorio de Asarta.

All’interno vi è un altare in marmo opera dell’artista Francesco Ellero di Latisana. Sotto l’altare si può ammirare un Cristo deposto dalla croce avente la caratteristica di essere senza barba, opera del famoso scultore palermitano Domenico Trentacoste che lo scolpì nel 1912 (l’opera fu per due volte esposta alla Biennale d’Arte di Venezia).

Interessanti sono anche le tre vetrate provenienti da Parigi che rappresentano: la salita al Calvario, la Crocifissione e la Risurrezione.

Immagine
Immagine
Immagine
Fai clic qui per modificare.